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Il dollaro USA: come funzionano i mercati

Un esempio di questo 2017 è il dollaro USA: vi ricordate un solo consulente oppure una sola banca di investimento americana che fosse contro il dollaro a gennaio?

di Valter Buffo 21 set 2017 ore 09:01

Commento giornaliero di www.recce-d.com

 

La riunione di ieri della Federal Reserve, da molti presentata come “storica”, non ha nella realtà mosso i mercati finanziari: va sottolineato che neppure l’annuncio della partenza della fase di riduzione dell’attivo della Banca Centrale ha spostato il cambio del dollaro USA, che non ha ritrovato forza. La debolezza del dollaro ci permette di tornare a ciò che dicevamo già ieri mattina del “consenso”: il consenso è quella opinione che tutte le banche di investimento, e  a cascata le nostre Reti di promotori, sembrano condividere per alcuni mesi, come se vi dovessero convincere che “tutto è normale”.

 

Tranne poi accorgersi, in genere tra la sera e la mattina, che “non è vero per nulla”. Vi abbiamo dato ieri un esempio concreto, con la sterlina inglese: oggi, TUTTI sono diventati positivi sulla sterlina. Peccato che nel frattempo la sterlina era già salita: ma quello che per il “consenso” conta è un’altra cosa, ovvero che la “storia” della sterlina rischiosa adesso non si può più vendere, non funziona più per vendere: ed il “consenso” è una macchina che ha un solo scopo, che è quello di vendervi prodotti finanziari. 

 

Un secondo, clamoroso esempio di questo 2017 è ovviamente il dollaro USA: vi ricordate un solo consulente oppure una sola banca di investimento americana che fosse contro il dollaro a gennaio? Ricordate il nome di qualcuno che non raccontasse la storia del “dollaro forte”? Nessuno, naturalmente: a gennaio, febbraio, marzo 2017 un “dollaro debole sarebbe state invendibile. Credete forse che qualcuno, di questi venditori, avesse allora chiare le motivazioni sottostanti al “dollaro forte”? Forse una piccola minoranza, azzardiamo … il 5%: per tutti gli altri, il fatto è che il “tema dollaro forte” andava di moda, sia su CNBC in televisione, sia sui quotidiani, ed allora avanti a spingere.

 

Ed ecco che adesso, per quelli che allora comperarono dollari USA, c’è in portafoglio una minusvalenza del 10%. Questo è oggi il mercato, con questo tipo di meccanismi e di strutture devono fare i conti gli investitori: e come succede per le valute, succede poi anche per le obbligazioni e per le azioni. Il “consenso” vi dirà sempre che ciò che vedete oggi è “normale”, che va bene così, che è “giustificato dai fondamentali”: anche quando NON lo è, soprattutto quando non lo è. Fate grande attenzione.

 

CONCLUSIONE   C'è stato un improvviso, ed ampio, cambiamento nelle previsioni “di consenso” sul dollaro USA nel corso del 2017

 

usd-dollar-index

Fonte: StockCharts

 

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Fonte: StockCharts

 

Nel daily dedicato ai Clienti, The Morning Brief, di oggi 21 settembre 2017, abbiamo trattato i seguenti temi:

  1.     La riunione della Federal Reserve ha portato gli annunci che si attendevano: il dollaro rimane debole, a 1,1900
  2.     La riunione della Banca Del Giappone stamattina ha riportato lo yen sopra 112 contro USD
  3.     Da sottolineare l’aumento di tensione politica in Spagna, a causa del Referendum in Catalonia
  4.     SEZIONE L'OPERATIVITA'    questa settimana sul piano operativo ci occupiamo del settore banche: il nostro SHORT dovrebbe forse aumentare proprio in questo momento?
  5.     SEZIONE L'ANALISI    questa settimana il tema del nostro approfondimento è illustrare ai Clienti le numerose ragioni per le quali la attuale situazione di mercato NON E’ SOSTENIBILE A LUNGO

 

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