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Due dichiarazioni a verbale (FED)

Dai Verbali della più recente riunione della Federal Reserve, che saranno resi pubblici stasera alle 20 europee, il mercato si aspetta molto. Si aspetta di capire se a giugno ci sarà un secondo aumento dei tassi ufficiali

di Valter Buffo 24 mag 2017 ore 09:15

Commento giornaliero di www.recce-d.com

 

Dai Verbali della più recente (2-3 maggio) riunione della Federal Reserve, che saranno resi pubblici stasera alle 20 europee, il mercato si aspetta molto. Si aspetta di capire se a giugno ci sarà un secondo aumento dei tassi ufficiali, ed inoltre si aspetta di capire come e quando si procederà all’avvio della fase di dismissione delle obbligazioni oggi in bilancio alla Fed (a causa delle politiche di QE). Due dati che potrebbero esercitare sui mercati una influenza grande, immediata, e diffusa: a partire, ovviamente, dal mercato dei cambi, dove come sapete il dollaro USA da settimane risulta sotto pressioni di vendita che crescono nel tempo. Come tutti ricordano, la Fed ha annunciato ai mercati tre rialzi dei tassi ufficiali nel 2017, dei quali uno è già stato effettuato lo scorso mese di marzo. Perché allora c’è così tanta tensione intorno a questi Verbali? Perché è pubblica una divergenza, non grandissima ma di sostanza, tra le visioni di alcuni membri del Board ed altri, come riassume molto bene il brano che segue qui sotto.

Investors, however, have begun to doubt the Fed can hold to such an aggressive plan and will be looking for signs the committee is wavering. Unemployment has continued falling in recent months, hitting 4.4 percent in April, compared to the 4.7 percent that officials estimate to be its lowest sustainable level. That has some on the committee, like Boston Fed chief Eric Rosengren and Cleveland’s Loretta Mester, warning the Fed risks eventually falling behind in fighting inflation if it fails to stay on its current pace of quarterly rate hikes. Yet current inflation is not exactly supporting their argument. Despite continued strong jobs growth, the core measure of the Fed’s favorite price gauge, which excludes food and energy, slowed to 1.6 percent for the 12 months through March, from 1.8 percent in February. Chicago Fed President Charles Evans said May 12 he still views greater risk in inflation running too low, rather than too high. “They’ve got a dilemma building with unemployment very low, unusually low, but at the same time core inflation is not showing signs of picking up. I expect there will be some divide, but my guess is the minutes will suggest a June rate hike is still a distinct possibility.”

Per riassumere: il mercato stasera utilizzerà i Verbali della Federal Reserve per misurare la distanza tra chi vede la Fed in ritardo con la propria politica monetaria rispetto all’economia, e chi invece ha come obbiettivo proprio un ritardo, ma nel rialzo dei tassi ufficiali di interesse.

CONCLUSIONE   Recce’d oggi vi segnala il contrasto all’interno del Board della Federal Reserve

 

fed-balance-sheet_1

Fonte: BBG

 

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Fonte: eSignal

 

Nel daily dedicato ai Clienti, The Morning Brief, di oggi 24 maggio 2017, abbiamo trattato i seguenti temi:

  1.     L’Elefante nella Stanza è il debito: lo dimostra il downgrade della Cina da parte di Moody’s
  2.     Paralisi delle Borse: la paura comanda
  3.     Indici PMI europei: è la solita illusione come già accadde due anni fa, nel 2015. Si confondono i sondaggi di opinione con i dati reali
  4.     SEZIONE L'OPERATIVITA'    questa settimana sul piano operativo ci dedichiamo al famosissimo Trump Trade: per valute e tassi è già nel passato, e per le Borse?
  5.     SEZIONE L'ANALISI    questa settimana per il nostro approfondimento il tema è la crescita globale: che cosa c’è che non va, e perché non parte mai?

 

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