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Dividendi impliciti: esporsi direttamente ai profitti dell’Eurostoxx 50

I futures sui dividendi furono creati per le istituzioni finanziarie che, per via della loro attività di strutturazione, detenevano posizioni importanti sui dividendi

di Redazione Soldionline 19 lug 2016 ore 10:25

A cura di Exane

Allo stadio attuale la conseguenza più immediata del Leave britannico sull’Eurozona è il forte aumento dell’avversione al rischio. I premi per il rischio si sono amplificati mentre le stime relative agli EPS 2016 sulle società componenti l’Eurostoxx 50 sono cambiate solo leggermente in seguito al voto. In questo contesto, i futures sui dividendi 2017 dell’Eurostoxx 50 («dividendi impliciti») presentano un interessante profilo di rendimento/rischio nella misura in cui: 1) il loro premio per il rischio – a sconto rispetto alle stime degli analisti – dovrebbe scomparire con la conclusione della earnings season nel Q1 2017, 2) i dividendi pagati nel 2017 verranno in gran parte dai profitti realizzati nel 2016, i quali dovrebbero beneficiare di una certa inerzia e essere insensibili alle conseguenze economiche del voto britannico.

Un’asset class tecnicamente penalizzata dalle crisi bancarie...
dividendi2_1I futures sui dividendi furono creati per le istituzioni finanziarie che, per via della loro attività di strutturazione, detenevano posizioni importanti sui dividendi. A partire dal 2008, Eurex ha permesso di vendere a termine i dividendi dell’Eurstoxx 50 attraverso un meccanismo di mercato centralizzato. Storicamente, i timori bancari e l’aumento della volatilità hanno generato delle «vendite forzate» di copertura da parte delle banche, aumentando così lo sconto sui dividendi impliciti rispetto alle stime degli analisti. Generalmente, le vendite «forzate» hanno creato dei punti d’ingresso interessanti sulle scadenze più vicine in un’ottica «Buy&Hold», fino alla scomparsa della maggior parte del loro sconto (con l’annuncio dei dividendi, con la conclusione del primo trimestre e della earnings season).

 

Certo, le previsioni degli analisti sono state spesso riviste al ribasso negli ultimi anni e si sono tradotte in una performance realizzata minore. Ma, come già successo sul dividendo 2016, (si veda il grafico qui a lato), i dividendi impliciti potrebbero apprezzarsi, o addirittura chiudere ai massimi storici, nonostante un ribasso costante delle aspettative degli analisti. Tutto dipende dal livello dello sconto (in rapporto alle attese) al momento dell’investimento nel dividendo e lo sconto attuale, che si è in parte ridefinito a seguito del Brexit, offre un margine di sicurezza in caso di tagli sui dividendi, soprattutto sulle banche. Le istituzioni finanziarie dovrebbero contribuire per circa il 16,2% (19,9 punti) al dividendo dell’Eurostoxx 50 per il 2017 secondo il consensus IBES. I dividendi stimati sulle due banche italiane che fanno parte dell’Eurostoxx 50 contribuirebbero solamente del 3,4% (4,2 punti) al dividendo totale. Anche in caso di annullamento del loro dividendo – sebbene Intesa Sanpaolo (3,9 punti) presenti il miglior ratio CT1 in Italia e un’esposizione ai Non Performing Loans «gestibile» secondo gli analisti di Exane Bnp Paribas - il potenziale di rialzo del dividendo 2017 resterebbe positivo.

… ma che beneficerà di un effetto «convergenza» nel secondo semestre
Come mostrato dalla tabella qui a lato, il future sul dividendo «nearby» (con scadenza a un anno) beneficia della convergenza dei suoi prezzi rispetto alle stime degli analisti via via che si avvicina l’earnings season e i dividendi sono ufficialmente annunciati. Se da un lato il premi per il rischio su molti asset ha registrato un rimbalzo in seguito al Brexit, dall’altro il premi sui dividendi 2017 convergerà meccanicamente a zero una volta che i dividendi contabili 2016 saranno pubblicati. Questo ribasso dei dividendi impliciti lascia presagire una speranza di rendimento annuale elevato nel breve termine (12,8% all’anno sui dividendi 2017 se le stime IBES si rivelano corrette): l’annuncio dei dividendi contabili avverrà entro 9 mesi per i dividendi 2017 e entro 2 anni per quelli 2018. Inoltre, il vantaggio in termini di rendimento rispetto al segmento obbligazionario High Yield è fortemente aumentato dall’inizio dell’anno.

andamento-delle-stime-ibes-e-del-prezzo-dei-dividendi-2016

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