NAVIGA IL SITO

Come posizionarsi su azioni e obbligazioni nel 2018

UBS Wealth Management mantiene un orientamento positivo nei confronti dei mercati azionari globali rispetto alle obbligazioni e ai titoli di Stato con rating elevato

di Redazione Soldionline 30 nov 2017 ore 10:47

UBS Wealth Management ha fornito le proprie idee di investimento per il 2018. In particolare, gli esperti mantengono un orientamento positivo nei confronti dei mercati azionari globali rispetto alle obbligazioni e ai titoli di Stato con rating elevato, ipotizzando una conferma del trend di crescita dell'economia mondiale. Tuttavia, secondo il Chief Investment Office di UBS Wealth Management gli investitori dovranno affrontare un contesto in rapida evoluzione in ambito monetario, politico, tecnologico, sociale e ambientale, che esporranno i mercati azionari a tre principali fattori di rischio: un aumento significativo dei tassi d’interesse, lo scoppio di un conflitto tra Stati Uniti e Corea del Nord, e una crisi del debito in Cina. Nell'analisi seguente gli esperti dettagliano le linee di investimento da seguire nell'azionario e nell'obbligazionario per il 2018.

 

AZIONI

grafico-azioniIn apertura di 2018

  •  Sovrappeso nelle azioni globali: cominciamo l’anno con un sovrappeso nelle azioni globali. La vigorosa crescita dell’economia mondiale dovrebbe generare un’espansione degli utili dell’8–12% e ci aspettiamo che le banche centrali procedano con gradualità sulla strada dell’inasprimento monetario.
  •  Preferenza per le azioni dell’eurozona: a livello geografico privilegiamo le azioni della zona euro, che manteniamo in sovrappeso rispetto a quelle del Regno Unito. Gli indicatori anticipatori dell’economia dell’eurozona si attestano ai livelli più alti da diversi anni e le società della regione sono altamente esposte a un miglioramento del ciclo economico globale.
  •  Enfasi su smart beta e tecnologia: tra i nostri temi preferiti figurano le strategie smart beta statunitensi e le tecnologie trasformative.

A lungo termine

Pur essendo esposte a eventuali sorprese di breve termine sul fronte della crescita economica, della politica monetaria e degli sviluppi geopolitici, le azioni hanno dimostrato di essere gli strumenti più efficaci per far aumentare il patrimonio nel lungo periodo, con un rendimento del mercato statunitense del 9,6% annualizzato negli ultimi 90 anni. L’anno prossimo i rendimenti saranno probabilmente inferiori ai livelli degli ultimi anni (circa 6-8%), ma comunque superiori a quelli di altre asset class.

 

Temi per il 2018

  • Smart beta Stati Uniti: l’esposizione diversificata a fattori «smart beta», quali momentum, qualità, bassa capitalizzazione, peso in funzione del rischio, valore e rendimento, può produrre una sovraperformance di lungo periodo. In base al backtesting storico dei risultati dal 2001 ad oggi, un portafoglio statunitense che attribuisce pari pesi a questi sei fattori avrebbe sovraperformato l’indice MSCI USA del 2,1% l’anno.
  • Tecnologie trasformative: a nostro avviso, le società che partecipano attivamente alle grandi innovazioni tecnologiche possono sovraperformare il mercato più ampio. Siamo ottimisti nei confronti dei titoli tecnologici statunitensi, che figurano tra i nostri settori preferiti, e raccomandiamo investimenti a più lungo termine in aree quali automazione e robotica, dati digitali e mobilità intelligente.

 

OBBLIGAZIONI

In apertura di 2018

  • Leggero aumento dei rendimenti obbligazionari: nel quadro della stretta monetaria, ci aspettiamo un moderato aumento dei rendimenti per le obbligazioni a breve e media scadenza, mentre quelli a lungo termine sono più vicini al valore equo.
  • Scarse opportunità nelle obbligazioni high yield: il potenziale di rialzo dell’high yield statunitense è limitato dai bassi livelli degli spread, mentre i rendimenti dell’high yield europeo (in sottopeso) si attestano ai minimi storici a quota 3,0%.
  • Opportunità selezionate negli emergenti: le valutazioni risultano più convenienti che in altre regioni e dovrebbero essere sostenute dall’accelerazione della crescita economica.

 

A lungo termine Dati

i livelli estremamente bassi dei rendimenti, difficilmente le performance di lungo periodo saranno in linea con la media storica. Tuttavia, il reddito fisso dovrebbe beneficiare di alcuni fattori strutturali, come la bassa crescita economica a lungo termine, l’invecchiamento della popolazione e le pressioni normative. Nel lungo periodo ci aspettiamo ritorni dello 0-5% (a seconda della valuta e del rischio di credito) e crediamo che il reddito fisso rimanga tuttora una componente essenziale all’interno dei portafogli ben diversificati.

 

Temi per il 2018 

  • Singole obbligazioni emergenti: il contesto globale dovrebbe continuare a sostenere il ciclo economico e del credito dei mercati emergenti e intravediamo opportunità su alcuni titoli specifici. A nostro avviso, un portafoglio a gestione attiva di obbligazioni sovrane e corporate emergenti potrebbe produrre rendimenti del 5% circa nei prossimi 12 mesi. Nei portafogli a reddito fisso, sovrappesiamo le obbligazioni emergenti rispetto all’high yield in euro.

 

La titolarità dell'analisi che qui riportiamo è dell'autore della stessa, e l'editore - che ospita questo commento - non si assume nessuna responsabilità per il suo contenuto e per le finalità per cui il lettore lo utilizzerà.
Questo scritto è redatto a solo scopo informativo, può essere modificato in qualsiasi momento e NON può essere considerato sollecitazione al pubblico risparmio. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità in merito all’uso delle informazioni ivi riportate.