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Azionario Italia, meglio rimanere cauti

Il potenziale ritorno dell’incertezza politica in Italia suggerisce cautela. Dopo il grande afflusso di fondi derivante dai PIR potrebbero esserci eccessi valutativi

di Redazione Soldionline 23 giu 2017 ore 14:18

Meglio andarci cauti con l'azionario italiano? La risposta è "sì" secondo Gilles Guibout, responsabile Investimenti Equity Europa di AXA Investment Managers. Il gestore ritiene che il potenziale ritorno dell’incertezza politica in Italia debba suggerire cautela. Secondo Guibout dopo il grande afflusso di fondi determinati dalla normativa sui PIR potrebbero esserci eccessi valutativi, specie sui titoli a piccola capitalizzazione. Occorre quindi essere più che mai selettivi.

Ecco l'analisi dell'esperto di AXA:

 

italia-bandieraNegli ultimi mesi i mercati azionari europei hanno registrato ulteriori progressi, spinti ancora da indicatori macro e microeconomici che confermano la crescita.
Durante il mese di maggio, il momentum di rialzo si è progressivamente esaurito, con la comparsa dei primi segnali di un possibile rallentamento nell’economia degli Stati Uniti e con l’aumentare dell’incertezza politica in Italia, Brasile e anche nel Regno Unito per le imminenti elezioni.
Pur senza avere un impatto negativo sui mercati azionari in questa fase, tale mutamento ha portato a un calo dei rendimenti dei decennali USA e tedeschi e del tasso di cambio del dollaro rispetto all’euro.
Gli indici Dj Euro Stoxx e MSCI Europe hanno guadagnato più dell’1,60% e dell’1.53% rispettivamente, trainati principalmente dai settori difensivi (telecoms, utilities, beni di consumo durevoli), che hanno beneficiato del calo dei rendimenti. All’opposto, i titoli finanziari sono stati al centro di prese di profitto.
Il FTSE Italia All Share ha guadagnato lo 0,72%.

In questo contesto, il fondo AXA WF Framlington Italy ha messo a segno una performance lievemente migliore, sopra lo 0,93% sulla parte A EUR. Questo risultato è stato ottenuto principalmente grazie a titoli come Unicredit, Campari, Leonardo, Openjobmetis, Hera, Amplifon, Atlantia, Interpump, Ferrari, Inwit e De Longhi, che hanno tutti guadagnato più del 5%.


Il potenziale ritorno dell’incertezza politica in Italia suggerisce cautela. Nel breve termine, l’andamento del mercato, soprattutto sulle small cap, è stato “inquinato” dai PIR, che hanno portato flussi di denaro su titoli che presentano un implicito rischio di liquidabilità: per loro natura sono più difficili da scambiare sui mercati, in particolare in momenti di stress.
Inoltre, i nuovi flussi di capitale potrebbero portare a eccessi nelle valutazioni.

Per questo bisogna essere più che mai selettivi e molto attenti alla capacità delle società di avere posizioni competitive forti nel lungo termine. Sempre restando sul lungo periodo, i rischi politici non sono ancora completamente debellati. La nostra view è quindi cautamente positiva perché riteniamo che la ripresa economica continui e che, in caso di elezioni, in Italia non dovrebbero arrivare al potere i partiti “anti-euro”, anche se nel breve l’incertezza potrà causare un aumento della volatilità.

La titolarità dell'analisi che qui riportiamo è dell'autore della stessa, e l'editore - che ospita questo commento - non si assume nessuna responsabilità per il suo contenuto e per le finalità per cui il lettore lo utilizzerà.
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