Gli americani si stanno allontanando dai mercati azionari?
Dopo la crisi del 2007, la percentuale dei cittadini statunitensi che investe in azioni è caduta nel 2016 ai minimi storici. La flessione maggiore riguarda la classe media. Storia di un amore che fatica a tornare.
di Marco Delugan 25 apr 2016 ore 14:19Anche se negli ultimi anni i mercati finanziari hanno battuto molti record (in senso positivo), gli americani non sono tornati alla fiducia di una volta. Insomma, dopo l’ultima grande crisi, l’amore fatica a ritrovarsi.
Ne ha scritto qualche giorno fa MarketWatch, riportando i dati di un’indagine svolta da Gallup.
Secondo l’istituto di ricerca privato statunitense, solo il 52% degli americani investe in azioni.
Nel 2007, prima che la crisi immobiliare innescasse quella che gli americani chiamano la Grande Recessione, la percentuale degli investitori in azioni era al 65%, la più alta da quando l’indagine viene svolta.
Come si vede dal grafico che segue (tratto da MarketWatch, fonte Gallup), il livello del 2016 è invece il più basso.
A un maggiore livello di dettaglio si scopre che la flessione maggiore ha riguardato la classe media. Nel 2007, il 72% di chi ha un reddito annuale tra i 30mila e i 74.999 dollari investiva nei mercati azionari; oggi la percentuale è scesa al 50%, 22 punti percentuali in meno.
Nel grafico che segue (tratto da MarketWatch, fonte Gallup), trovate le percentuali di chi investe in azioni per classe di reddito e fascia di età.
Un aspetto positivo di questo cambiamento nelle abitudini finanziarie degli americani è che grossi crolli nelle quotazioni colpirebbero il patrimonio di meno persone. Di contro, l’effetto ricchezza risulta ridotto anche verso l’alto.