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A Wall Street si chiude la stagione delle trimestrali

Piccolo passo in avanti, e nuova chiusura record per Wall Street ieri sera. Mercato senza punti di riferimento forti

di Redazione Soldionline 19 mag 2015 ore 09:14

Commento giornaliero di www.recce-d.com

I TEMI DEL GIORNO
1.     Wall Street: si chiude la stagione delle trimestrali.
Piccolo passo in avanti, e nuova chiusura record per Wall Street ieri sera. Mercato senza punti di riferimento forti: a muovere il mercato ci ha pensato ieri Carl Ichan, investitore di lunga esperienza che già in passato, in almeno un paio di occasioni, ha “manipolato” il titolo Apple (di cui è il settimo maggiore investitore) con tweet e dichiarazioni ai media che vengono immediatamente amplificate, in giornate di scarsa attività ed assenza di temi . Oggi l’attenzione tornerà sulle trimestrali: in particolare, sul settore della grande distribuzione, con Wal Mart e [importante per: equity (USA)]

2.     E’ la settimana dell’Asia. Torna sopra quota 20000 punti stamattina l’indice Nikkei di Tokyo, in attesa di vedere domani il dato per il GDP del primo trimestre. Ieri mattina, lunedì, sono usciti più deboli del previsto due dati economici, l’indice del settore servizi e la produzione industriale, confermando in questo modo le difficoltà del’economia in Giappone dopo due anni di Abenomics  [importante per:  equity ed obbligazioni(Asia)].

3.     Dati prezzi Eurozona e prezzo del BTp. Stamattina vedremo il dato finale per l’inflazione in Eurozona: un dato che potrebbe avere un impatto visibile sui prezzi delle obbligazioni, che ieri hanno nuovamente subito un calo come si vede nella tabella più sotto, con il Btp decennale che sembra destinato a superare già questa settimana il 2% a scadenza  [importante per: valuta ed obbligazioni(Eurozona)].

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L'OPERATIVITA'
Equity globale: che scommessa state facendo? Tutte le Reti da inizio 2015 hanno spinto gli investitori a comperare azioni europee, ma ora che l’euro non è più debole, e i tassi non sono più in discesa, che cosa supporta queste indicazioni? Se voi siete tra quelli che hanno seguito questo tipo di indicazioni, allora fate bene attenzione: pagate gli utili delle azioni su cui avete investito ben 17 volte, e solo se la crescita dell’anno in corso fosse superiore al 10%. Siete davvero così aggressivi? Siete disposti a fare una scommessa su queste stime? Il grafico qui sotto ci ricorda come, in Europa, ogni anno abbiamo assistito a una caduta (ed in qualche calo ad un crollo) delle stime degli analisti per gli utili delle Società quotate in Europa. Questa volta dovrebbe essere diverso? Noi di Recce’d non la pensiamo in quel modo, ed i dati economici del periodo gennaio aprile 2015 supportano questa nostra idea: il target di crescita degli utili in Europa, oggi al 14%, è irraggiungibile.

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L'OPERATIVITA'
Sembra tanto di rivedere il 2013  Abbiamo iniziato ieri ad analizzare precedenti storici che possano servire da guida e da riferimento. Il più noto, tra questi esempi, si chiama “taper tantrum” e risale al 2013: Bernanke in maggio del 2013 fece qualche accenno, per la verità molto cauto, alla eventualità di una riduzione del programma di acquisto di titoli battezzato QE (notate: non si parlava neppure, nel 2013, di un aumento del costo del denaro). Ieri abbiamo visto che cosa successe allora: il grafico di ieri metteva a confronto la reazione dei prezzi nel 2013 con i prezzi del maggio 2015. Oggi studiamo invece i fattori che hanno innescato quel movimento di mercato: nel grafico sotto vedete che da maggio a settembre 2013 si registrò un aumento di 1,2 punti percentuali nel rendimento del Treasury decennale, e al tempo stesso una diminuzione delle aspettative di inflazione, che erano al 2,6% in aprile 2013 e che scesero sotto il 2,o% in luglio 2013. Che cosa ci insegna questa esperienza passata: che anche in una fase di relativa debolezza economica (dell’inflazione, ma anche della crescita) si possono registrare variazioni violente dei corsi delle obbligazioni. Variazioni che vanno dunque spiegate con altri fattori ed elementi. Questo successe nel 2013 e questo potrebbe accadere anche nel 2015.

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L'ANALISI
Sembra tanto di rivedere il 2013  Abbiamo iniziato ieri ad analizzare precedenti storici che possano servire da guida e da riferimento. Il più noto, tra questi esempi, si chiama “taper tantrum” e risale al 2013: Bernanke in maggio del 2013 fece qualche accenno, per la verità molto cauto, alla eventualità di una riduzione del programma di acquisto di titoli battezzato QE (notate: non si parlava neppure, nel 2013, di un aumento del costo del denaro). Ieri abbiamo visto che cosa successe allora: il grafico di ieri metteva a confronto la reazione dei prezzi nel 2013 con i prezzi del maggio 2015. Oggi studiamo invece i fattori che hanno innescato quel movimento di mercato: nel grafico sotto vedete che da maggio a settembre 2013 si registrò un aumento di 1,2 punti percentuali nel rendimento del Treasury decennale, e al tempo stesso una diminuzione delle aspettative di inflazione, che erano al 2,6% in aprile 2013 e che scesero sotto il 2,o% in luglio 2013. Che cosa ci insegna questa esperienza passata: che anche in una fase di relativa debolezza economica (dell’inflazione, ma anche della crescita) si possono registrare variazioni violente dei corsi delle obbligazioni. Variazioni che vanno dunque spiegate con altri fattori ed elementi. Questo successe nel 2013 e questo potrebbe accadere anche nel 2015.

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